mercoledì 3 giugno 2020

Sussurri della Mietitura -XXXV-

Tale era l'attonita contemplazione cui l'essere si prestava che il corpo di Ahn sembrò svuotarsi, e tutto attorno al mondo fino agli alieni recessi del cosmo la Materia si zittì. Allora il blasfemo levarsi delle voci di Zatamana lenì il turbamento di Ahn, che riprese coscienza del suo posto nell'ordine naturale delle cose e il suono rifiorì in ogni dove. Trovandosi d'accordo su quanto andava fatto, i due Eterni intrecciarono le loro voci e i Quattro Codici furono incisi nella carne dell'essere, ciascuno rispettivamente in uno dei suoi quattro arti. A coronamento della cerimonia, la convergenza delle voci della Materia e del Coro forgiò il nome Ar Tlanèrva, "che scorre" come sangue da una ferita aperta, e lo pose in guisa di diadema sulla testa dell'essere. Esso fu il Quinto Codice del cosmo e connaturò gli altri quattro al potere già enorme di Ar Tlanèrva, che li esercitò subito per scrutare gli abissi marini alla ricerca dell'usurpatore Ulm'andher; quando fu chiaro che il dràna non era a fianco di Tlaotlican, e che Shintara era dunque stata ingannata, Ar Tlanèrva volse lo sguardo tremendo là dove Indh tentava di nascondersi sfruttando tutte le astuzie che le sue due voci gli consentivano. Niente però trascendeva la potenza detenuta dall'incarnazione dei Cinque Codici, e il dràna fu ghermito e presto ridotto alla dignità di un ciuffo d'erba.
Prima che la presa lo schiacciasse lentamente fino alla morte, Indh propose ad Ar Tlanerva un patto: se gli fosse stato permesso di vivere su Ama Nundra Mun insieme ai suoi simili, avrebbe omaggiato Ar Tlanerva con una creatura cui affidare la cura del volto della terra, un essere nato al di fuori dell'Abbraccio, fatto a immagine e somiglianza di Shintara. La risposta che ne ricevette fu la liberazione dalla stretta e nulla più. Ar Tlanerva gli volse le spalle e tornò da Ahn e Zatamana, che attendevano di conoscere cosa sarebbe stato di loro, del mondo e del cosmo. Rispondendo al comando dei Quattro Codici, il mare e la terra, e tutte le creature da essi generati chiamarono Ahn perché le loro voci tornassero a mescolarsi, mentre a Zatamana chiesero che le cose naturali avessero moti di principio e di fine tracciati da cicli eterni. Ahn prese dunque commiato tornando ad avere la semplice ma vitale identità di voce della Materia, mentre Zatamana andò a prendere posto sul trono al centro del cosmo, là dove il confine tra luce e buio produce un velo che non si trova da nessun altra parte, e tramite il Coro dirige il moto dei corpi celesti e intreccia l'entropia al tessuto dell'esistenza.
Lasciato al fardello della sua stessa promessa, Indh raccolse i suoi simili e li guidò attraverso il deserto della Caduta verso oriente, seguendo la luce dell'aurora finché non arrivarono su un'isola. Lì usò le sue due voci per emulare Ahn, quando il suono plasmò Ama Nundra Mun da un brandello di Materia, e così creò la forma dell'essere che aveva promesso ad Ar Tlanerva. 
Così si concluse la Mietitura e il Primo Ciclo.

Nessun commento:

Posta un commento