mercoledì 1 aprile 2020

Sussurri della Mietitura -XXVI-

La Parola fu trasmessa da Ahn a Shintara affinché lei potesse esercitarla come il maestro aveva insegnato, quindi la Vergine si avvicinò a Gargalos da dentro l'immensa ombra del re, perché fu pronta a fare ciò che andava fatto. Emise la Parola con la pura brutalità che l'aveva animata nella difesa del suo giardino, ma nell'attimo in cui la pronuncia fu compiuta, Shintara ne perse il controllo e la memoria, come un arco cui la freccia appena scoccata non appartiene più. Similmente anche Gargalos fece in tempo a contemplare la Parola prima di sentire su di sé gli effetti ed esserne trasformato. Il re grigio assunse infatti la forma che aveva visto durante la Caduta, e che aveva amato senza riserve prima ancora di sapere che quello era il viso di Ama Nundra Mun, destinata a essere tanto la sua vittima quanto il suo miracolo. La perfezione immortale contenuta nella grandezza del Primo Codice ora apparteneva all'aspetto dell'ormai spento Gargalos, plasmato dalla Parola in un disco pallido.
Raccolti nel fascino di quanto avevano visto, gli Xenwa superstiti della battaglia ereditarono la volontà di Gargalos e si votarono a Shintara. Solo allora e solo a lei apparve Ulm'andher, mostrandosi nell'aspetto proprio della Vergine e cantandole cosa sarebbe successo da lì in avanti.
Ulm'andher esordì con la celebrazione della vittoria e l'esaltazione del loro sodalizio, ma quando lo sguardo duro di Shintara chiese perché durante la battaglia l'avesse lasciata sola, il canto rispose che il risultato più prezioso è quello che si ottiene senza necessità di violenza. La Vergine comprese in quel momento il ruolo di Ulm'andher nella convocazione di Gargalos e si placò. Tessendo fili di suono che solo lui poteva vedere, la istruì su come brandire il nuovo corpo di Gargalos e lei obbedì, e ciò che la Parola aveva plasmato in un innocuo disco pallido, sul braccio di Shintara divenne poderoso scudo per sé e per l'Abbraccio. Rigenerata dal tracimante travaso di potere, la Vergine alzò l'arma per chiamare a raccolta gli Xenwa e con un altro movimento ordinò che marciassero dove la sua ambizione comandava: verso le montagne nere di Rasseth. Tanto era corrotta dall'ingenuità che bastasse la sua nuova forza ad abbattere Sei Ali, la Vergine nemmeno badò agli avvertimenti di Ulm'andher e in testa a novanta colonne di luminosi Xenwa iniziò la marcia di guerra.
Ma Ulm'andher, cui il genio non difettava perché sapeva che l'acqua trasforma la roccia più velocemente e meglio di un'altra roccia, la incalzò col racconto di Hieralw. Le cantò del vorace re Xenwa, cresciuto nel corpo più di Gargalos e nel potere più di Rasseth, destinato a far del mondo il suo ultimo pasto dopo aver consumato terra, acqua e persino la sua razza.
Quando finalmente ebbe l'attenzione di Shintara, il saggio Ulm'andher cantò che nella sconfitta di Hieralw risiedeva la fonte di un potere ancora più grande rispetto al re grigio, necessario alla sopravvivenza dell'Abbraccio e chiave per la sempiterna cancellazione della Caduta dalla terra. La Vergine allora attese che le venisse detto dove portare la guerra e Ulm'andher indicò la parte opposta alle montagne nere, cantando di una steppa senza fine oltre il deserto della Caduta, là dove al riparo di colli aridi e gole scavate nella pietra rossa stavano in agguato i cacciatori di Hieralw, sue avanguardie sul mondo e messaggeri dell'appetito senza riposo del loro signore.

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