mercoledì 8 gennaio 2020

Sussurri della Fioritura -XIV-

L'inganno che Zatamana usò a suo vantaggio per sparire si nascose nella semplicità della proporzione: tanto più la rabbia e le fiamme di X'En crescevano, quanto più piccolo Zatamana diventava, rimpicciolendo il suo essere fino al punto estremo di sembrare indistinguibile dal nulla, insignificante come la porzione di potere usata per operare quel sortilegio. Invisibile all'occhio della sua razza, scese su Ama Nundra Mun e si divertì ad assumere l'aspetto di diverse creature per accoppiarsi coi loro simili. Furono così generati i Nér, "ascendenti" di una schiatta di esseri in tutto simili alle creature con cui dividevano metà del loro sangue, ma dalla natura mutevole e dagli appetiti votati all'anarchia.
Quando la luce si pose su di loro, Ik Ki riconobbe l'opera di Zatamana e puntò su Ama Nundra Mun la sua arma, X'En la Fiamma Immortale, che ribollendo e tuonando si rovesciò come rovina fatale sulla Culla tra i Vuoti. Allora Tlaotlican si sottrasse all'Abbraccio e sollevò all'unisono gli oceani per proteggere l'amata dalla furia del fuoco. L'impatto tra i due Eterni spazzò fuori dal creato le creature volanti, la gran parte di quelle acquatiche e costrinse sotto terra quelle più scaltre, mentre le altre perirono tra i tormenti dell'acqua bollente e delle foreste in fiamme. La sofferenza dei suoi figli mosse Ama Nundra Mun a contrizione, che parlando con la voce soffocata dalla morte e dal fumo rivolse a Zatamana la preghiera di riportare in vita i caduti.
Così Zatamana spiegò le sue voci come ali e lasciò che il Canto volasse tra le braci dei boschi carbonizzati, là dove la tenebra era più cruda. Dal suolo nero si levarono ombre vive con arti deformi e lunghe carni e fauci lamentose, strisciando attorno ai tronchi morti per alzarsi da terra, cibandosi delle ceneri e dilaniando i fratelli e le sorelle più deboli. Al solo vedere questo orrore, la voglia di Tlaotlican di tornare all'Abbraccio vacillò, e persino il corpo torrido di X'En perse calore, quasi il suo appetito per la distruzione di Zatamana si fosse anzitempo saziato. Quando dunque la guerra ebbe perso vigore e alle creature venne concesso il tempo di correre a ripari più protetti, Ama Nundra Mun guardò con stupore ai suoi nuovi figli e li accolse al suo grembo fertile, ingenua o forse incurante che quegli esseri fossero realmente le creature per cui aveva pregato Zatamana. Li avrebbe amati senza condizioni, perché lei aveva un nome e il suo nome era Culla tra i Vuoti.

Nessun commento:

Posta un commento