Se questa era la gravità della pressione esercitata dalle voci di Zatamana durante l'incubazione, alla nascita non ebbero più alcun freno e tutti gli Eterni furono colpiti da una raggelante sordità e bloccati lì dov'erano, prede di un sentimento estraneo alla loro natura.
Il nuovo Eterno strisciò fuori dall'utero di nebbia e guardò il cosmo con occhi ridenti, mentre le sue molte voci facevano ancora della Materia il proprio trastullo. Allora Ik Ki capì cosa significasse l'avvertimento di X'En e ordinò a questi di porre rimedio con la Fiamma. Felice di consumare, X'En richiamò la collera che aveva tenuta soppressa dentro di sé e crebbe in molti ordini di grandezza, tanto da minacciare con la sua stazza gli Eterni che gli stavano alle spalle credendosi al sicuro, fino quasi a lambire uno dei confini del cosmo.
Al momento di sfogarsi sulla vittima, però, X'En non la vide più. Rapiti dalla magnificenza della rabbia della Fiamma Immortale, gli Eterni l'avevano persa di vista e nemmeno sentivano più le sue voci, né ne percepivano gli effetti distorsivi sull'ordine delle cose.
Il nuovo Eterno, che secondo il suo nome "non ha colpa", era sparito.
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