mercoledì 4 dicembre 2019

Sussurri della Fioritura -IX-

Quando Drà divenne la pelle del cosmo e Ik Ki non più di una escrescenza luminosa su di essa, gli Eterni chiesero a Tlaotlican di accoglierli su Ama Nundra Mun per discutere di cosa sarebbe stato della Materia dopo la fine dell'Eterno Conflitto. Sprezzante nei confronti delle loro preoccupazioni, Tlaotlican acconsentì a ospitarli, a patto che però facessero del corpo dell'amata un tempio e non un luogo di conflitto. Ottenuta la loro parola, abbandonò il consiglio che stava per tenersi circa la sorti di un cosmo ormai gelido, perché nonostante il suo corpo stesse saldandosi in un blocco di ghiaccio, e le alte creste di schiuma fossero ormai fantasmi danzanti su un'immensa distesa immobile, nessun destino sarebbe stato crudele se l'Abbraccio fosse rimasto intatto.
E così Lhé, Ahn e Szotlan iniziarono da soli il Consiglio degli Eterni, ma nel discutere del cosmo trascurarono di invitare chi in quel momento lo stritolava nelle sue nere spire. Forte di un dominio quasi totale ed ebbro di potere, Drà si precipitò scurissimo su Ama Nundra Mun, minacciando di inghiottirli all'interno delle sue viscere di tenebra a mo' di pasto, dove il vuoto li avrebbe consumati con le sue aberranti mura immateriali, e privati infine della dignità del senno.
Quando ormai la condanna stava per essere eseguita, Ahn invocò a sé l'attenzione del giudice e parlò con la sua voce, ma anche con le milioni che si levavano dalla terra che li ospitava, con il dolce sussurro di Tlaotlican, persino con la voce dello stesso Oscuro Gemello e con molte altre voci che il cosmo doveva ancora conoscere: "Tu ci hai fraintesi, Drà. Le nostre non erano trame per rovesciare la tua vittoria, ma per celebrarla".

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